Nella mia famiglia non ci sono praticamente limitazioni sull’uso di schermi e, di conseguenza, nemmeno liti sull’argomento. A volte mi sento maledettamente antipedagogica per questo. Fin quando non sento dei sotterfugi e dei conflitti in altre famiglie.
Nostra figlia quindicenne è autistica e perennemente al cellulare. Come molti altri bambini e giovani con un disturbo dello spettro autistico usa lo smartphone in modo mirato per → regolare le proprie emozioni. L’aiuta a calmarsi, a ridurre lo stress o a schermarsi dagli stimoli. «Lo smartphone è per me una specie di cane da guida elettronico », dice. «Senza il mio telefono faccio ancora più fatica a sopportare il mondo.»
Quando vedo come altri genitori proteggono i loro figli da un eccessivo consumo mediale con regole, blocchi e privazione del telefonino, a volte mi sento maledettamente antipedagogica e quasi irresponsabile.