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Un adolescente sdraiato sul divano con Instagram aperto sul suo tablet.

Media sociali: far parte della comunità online

Whatsapp, Facebook, Instagram, Snapchat, Tumblr, Pinterest, YouNow – Il mondo dei media sociali si sviluppa sempre più e i giovani amano far parte di comunità online: chattano, mettono «like», condividono e postano. A volte i genitori non riescono a capire del tutto questo entusiasmo. Cosa attira così tanto i figli? Quando è lecito preoccuparsi e come ci si può difendere dai rischi?

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DEI GIOVANI IN SVIZZERA HA UN PROFILO SU ALMENO UNA RETE SOCIALE. (JAMES 2020)
65%
DEI GIOVANI UTILIZZA INSTAGRAM PIÙ VOLTE AL GIONRO. (JAMES 2020)
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DEI GIOVANI PROTEGGE LA PROPRIA SFERA PRIVATA SUI MEDIA SOCIALI. (JAMES 2020)
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Buono a sapersi

Con i media sociali i giovani fanno nello spazio virtuale quello che per loro è importante anche nella vita reale: allacciare contatti, fare nuove amicizie, condividere interessi comuni, scambiarsi idee e sentirsi parte di un gruppo. In rete si è meno timidi nell'instaurare contatti rispetto alla vita reale, si accumulano rapidamente tanti «successi» e la cerchia di amici digitali cresce veloce. Non da ultimo, generalmente nelle comunità online i giovani possono agire senza essere disturbati né controllati dagli adulti.

Instagram e Snapchat (due app per condividere e guardare foto) sono i servizi preferiti dagli adolescenti tra i 12 e i 19 anni in Svizzera: secondo lo studio JAMES 2020, quattro giovani su cinque vi sono iscritti. Per contro, Facebook (che fino a poco tempo fa era ancora capolista) sta perdendo popolarità, in particolare tra i più giovani. È probabilmente anche per questo che nella primavera del 2018 è stato lanciato «Youth Portal», volto a sensibilizzare i giovani utenti sull’utilizzo di dati sensibili, che tratta tra gli altri il tema del → ciberbullismo. I giovani utilizzano le reti sociali soprattutto per guardare foto e mettere «like» a contributi altrui. Inoltre guardano volentieri i profili di amici, usano le funzioni di chat, mandano messaggi e postano foto personali. Infine, i media sociali hanno un ruolo significativo anche come fonte d'informazione per i giovani. Relativamente meno importanti sono invece le funzioni di gioco, creazioni di reti di contatti, gestione di liste di amici e organizzazione eventi.

È proprio vero? Pregiudizi e relativo fondo di verità

È vero che per gli adolescenti tra i 12 e 19 anni è impensabile eliminare i media sociali dalla vita quotidiana, ma per loro è altrettanto importante trascorrere del tempo con gli amici nella realtà. Quasi tre quarti dei giovani s'incontrano con gli amici ogni giorno o almeno più volte alla settimana. 70 per cento dei giovani s'incontrano con gli amici ogni giorno o almeno più volte alla settimana. Secondo lo studio JAMES 2018, ai giovani piace soprattutto fare sport insieme, parlare con qualcuno, giocare ai videogame, fare shopping o uscire insieme.

 

I giovani si trovano perfettamente a loro agio nel mondo digitale. La maggior parte sa benissimo come utilizzare i media sociali. Le competenze mediali non si limitano però a questo. Bisogna infatti anche sapere analizzare criticamente i contenuti, conoscere le conseguenze sociali dei propri atti ed avere una competenza etica, ossia essere in grado di giudicare cosa sia socialmente accettabile. In questi ambiti gli adulti sono più competenti dei giovani, poiché hanno una maggiore esperienza di vita e possono quindi valutare meglio le conseguenze.

 

Tre giovani su quattro, iscritti almeno a una rete sociale, utilizzano le impostazioni per la protezione della loro sfera privata. Per contro trascurano un po' di più il loro aggiornamento: circa la metà lo fa regolarmente. In linea di massima si può affermare che i giovani rivelano di più di sé man mano che crescono. Al contempo, però, utilizzano anche sempre più spesso pseudonimi e servizi che permettono di controllare più facilmente chi visualizza quali informazioni. In generale gli adolescenti sono restii a pubblicare indirizzi e-mail, informazioni sulle proprie relazioni, indicazioni di natura scolastica, domicilio e soprattutto numeri di telefono. Tendenzialmente i ragazzi rivelano più informazioni personali, mentre le ragazze pubblicano più spesso foto e video di sé e dei propri amici e parenti.

Importante

Parlate con vostro figlio di come vuole presentarsi nel suo profilo.

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Opportunità e rischi

Opportunità – Quali possibilità offrono i media sociali?

  • Acquisire competenze sociali: i media sociali offrono una piattaforma per instaurare e intrattenere relazioni sociali, condividere pensieri e scambiarsi idee. Per i bambini e i giovani è particolarmente importante, perché così provano un senso di appartenenza. Inoltre, gli adolescenti attraversano una fase di distacco dai genitori e le comunità online possono aiutare in questo processo offrendo loro uno spazio di libertà in cui possono stare tra coetanei.
  • Sviluppare la propria identità: grazie ai pareri dei loro amici virtuali, i bambini e i giovani possono capire cosa piace agli altri e cosa no. Questo contribuisce in maniera sostanziale alla formazione e allo sviluppo della propria identità. Per questo motivo i media sociali sono menzionati quali importanti «agenti di socializzazione», oltre alla famiglia, alla scuola e ai gruppi di coetanei.
  • Essere con gli amici, sempre e ovunque: le reti sociali permettono di essere vicino agli amici anche quando si è soli. Si comunica senza ritardi, in tempo reale.
  • Trovare persone con gli stessi interessi: nelle comunità online i bambini e i giovani possono mettersi in contatto con persone di tutto il mondo che condividono gli stessi interessi.
  • Informarsi: i media sociali permettono di condividere informazioni e idee e di scoprire novità o suggerimenti di eventi.

Rischi – A cosa devono stare attenti i genitori?

  • Il limite di età può essere facilmente aggirato: l'età minima per la maggior parte delle reti sociali è di 13 anni. Nel 2018, WhatsApp ha innalzato il limite di età a 16 anni nell'ambito della nuova legislazione europea sulla protezione dei dati. Tuttavia, all’utente è unicamente chiesto di confermare la propria età. Un effettivo controllo dell'età non ha luogo, nemmeno per altri servizi.
  • Distrazione dai compiti: se i giovani lavorano al computer per la scuola e allo stesso tempo sono collegati alle reti sociali, possono essere distratti. Questo aspetto è anche legato alla paura di perdersi qualcosa.
  • Paura di perdersi qualcosa: FOMO, acronimo dell'espressione inglese «fear of missing out», sta per la preoccupazione di non venire a conoscenza di qualcosa di (presumibilmente) importante, di non essere al corrente. Questa espressione, spesso usata in relazione con l'utilizzo dei media sociali, nasconde in realtà una paura ancestrale dell'uomo di essere escluso dalla comunità. Questo modo di vivere o comportamento problematico si manifesta con i «sintomi» seguenti:
    • abbattimento e frustrazione, se gli altri vivono un'esperienza e si divertono;
    • nervosismo, se non si sa cosa stanno facendo gli altri, o paura che essi stiano vivendo qualcosa di migliore;
    • esigenza di essere sempre online per consultare informazioni o comunicarne di proprie;
    • difficoltà di concentrazione.
    Il confine con una → dipendenza è fragile.
  • Pressione sociale: la comunicazione sulle reti sociali sottostà a regole ben precise. Non seguire un proprio follower può essere interpretato come uno sgarbo. Inoltre, nella maggior parte dei casi, gli altri utenti possono vedere se si è online oppure no. Questo può portare a sentirsi obbligati a rispondere o a mal sopportare quando un'altra persona non ci risponde. La pressione ad essere costantemente online è ulteriormente rafforzata da servizi quali Snapchat, che indicano da quanti giorni si sta comunicando, senza interruzione, con un’altra persona, inducendo certi giovani a fare a gara tra di loro (Generation Smartphone 2018).
  • La rete non dimentica: foto, video e commenti in tempo reale, un'attività divertente e veloce, ma che nasconde qualche tranello. Spesso non abbiamo alcun controllo su cosa succede a quello che pubblichiamo. Altri utenti possono vedere, copiare, scaricare e addirittura modificare le nostre immagini. La prudenza è d'obbligo anche nel caso dei servizi che pubblicizzano la cancellazione automatica dopo poco tempo dei contenuti inviati.
    → Sicurezza & protezione dei dati
  • Essere oggetto di scherno, offese o molestie: → Ciberbullismo
  • Contatti e contenuti indesiderati: le reti sociali permettono anche ai pedofili di entrare in contatto con le potenziali vittime. Inoltre i bambini e i giovani possono imbattersi in contenuti non adatti alla loro età.
    → Sessualità & pornografia
    Anche i comportamenti autolesionistici tra i giovani (p. es. incidersi la pelle) acquistano una nuova dimensione con la possibilità della presentazione e della diffusione attraverso i media digitali. Le lesioni autoinflitte vengono trattate, presentate visivamente e pubblicate (talvolta anonimamente o sotto pseudonimo) sotto forma di disegni, collage, foto o video. Nei media sociali questi post trovano spesso numerosi follower, che siano diretti interessati o curiosi. I giovani autolesionisti ottengono così attenzioni e in quel momento sentono crescere la propria autostima, il che rafforza anche il loro comportamento.
  • Spirale negativa tramite algoritmi: Le reti sociali lavorano con sofisticati algoritmi per offrire agli utenti il maggior numero possibile di contenuti basati sulle loro preferenze. Per alcuni tipi di contenuti, questo sistema può essere particolarmente pericoloso. TikTok ad esempio riconosce intere sottocategorie etichettate con l’hashtag «SadTok» o «PainTok», una combinazione delle parole inglesi «sad» (triste) e «pain» (dolore) con TikTok. Con questi hashtag vengono mostrati e trattati contenuti relativi a depressione, autolesionismo e perfino pensieri di suicidio. Tramite l’algoritmo, a chi mette un like, commenta o condivide questi video vengono proposti sempre più contenuti di questo tipo e, in parte, di intensità sempre maggiore. Sussiste quindi il rischio di venire risucchiati in una spirale negativa e di ritrovarsi con pensieri negativi sempre più opprimenti.
    Anche le teorie del complotto (→ Fake news & manipolazione) e i contenuti estremisti (→ Estremismo & radicalizzazione) aumentano il rischio che i giovani interessati a queste tematiche entrino sempre più in contatto con esse e non vedano più nessun’altra prospettiva.
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Consigli per i genitori

Parlate con i vostri figli dei media sociali che utilizzano. Informatevi sulle funzioni disponibili e provate voi stessi le reti.

Informate i vostri figli sui rischi ed esprimete le vostre preoccupazioni. Chiarite che una sana diffidenza e un comportamento critico sono importanti per un utilizzo sicuro delle reti sociali. Gli amici dovrebbero essere accettati solo se li si conosce personalmente. Ricordate inoltre che proprio i media sociali sono spesso fonte di notizie false. → Fake news & manipolazione

 

Discutete insieme delle domande da porsi prima di pubblicare foto, video o altro. Quali informazioni private vorrei rivelare? Che idea di me vorrei trasmettere? Quali foto sono innocue? Chi posso accettare come amico? Indicate le possibili conseguenze di un approccio troppo aperto per quanto riguarda le informazioni private. Prima di pubblicare qualsiasi cosa, bisognerebbe sempre chiedersi chi potrebbe visualizzare quanto postato, anche in futuro.
→ Sicurezza & protezione dei dati

 

Le impostazioni della sfera privata consentono di definire chi può visualizzare quali informazioni del profilo. Queste impostazioni andrebbero verificate e aggiornate regolarmente. Inoltre, è importante rispettare la sfera privata altrui, vale a dire non caricare foto o video senza il loro consenso. Analogamente, si ha ovviamente anche il diritto di chiedere la cancellazione di un'immagine postata da altri senza il proprio consenso. Ed è possibile d'impostare i profili dei media sociali in modo tale che le immagini sulle quali si è stati taggati possano essere pubblicate soltanto con il proprio consenso.
→ Sicurezza & protezione dei dati

 

Leggete le condizioni di utilizzo di una rete sociale prima che vostro figlio vi si iscriva. Rispettate i limiti di età e fate in modo di utilizzare password sicure. Non mettete il nome completo sulle foto. Disattivate il servizio di localizzazione dello smartphone e assicuratevi che non si possa riconoscere da dove si pubblicano i contenuti.
→ Sicurezza & protezione dei dati

 

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Ulteriori informazioni utili

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