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Due ragazze adolescenti si scattano un selfie.

Immagine & autorappresentazione

Postare selfie su Instagram e Snapchat, presentarsi con video su Youtube, mettere «like» alle foto di amici e condividerle: per i giovani l’autorappresentazione in rete non è importante solo per il riconoscimento, ma anche per lo sviluppo della propria identità. Ma nel mondo digitale la realtà viene spesso distorta o rappresentata in modo incompleto. Ideali di bellezza lontani dalla realtà, la vita apparentemente perfetta di star e idoli e la pressione di acquisire tanti like, amici e clic possono ripercuotersi negativamente sull’autostima e sulla percezione del proprio corpo. È dunque importante avere un approccio critico nei confronti del mondo presentato nel Web e una sana autostima. I genitori possono discutere con i propri figli per incoraggiarli in tal senso.

93%
DEI GIOVANI IN SVIZZERA TRA I 12 E I 13 ANNI È ISCRITTO A INSTAGRAM (STUDIO JAMES 2018).
15%
DELLE RAGAZZE TRA I 12 E I 19 ANNI POSTA REGOLARMENTE contributi visibili pubblicamente NELLE RETI SOCIALI (STUDIO JAMES 2022).
58%
DEI GIOVANI TRA I 13 E I 16 ANNI SI CONSIDERA TROPPO GRASSO O TROPPO MAGRO (STUDIO PROMOZIONE SALUTE SVIZZERA 2016).
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Buono a sapersi

Selfie, ideali di bellezza, Photoshop e gli effetti sull’autostima

Media sociali quali Instagram o Snapchat vivono principalmente delle immagini con le quali gli utenti si presentano al meglio di sé e concedono alla loro community uno scorcio della propria vita. Tutto deve essere rappresentato preferibilmente in modo positivo: in fondo si cercano popolarità e ammirazione. La tristezza non è ben vista. I selfie (scatti istantanei di se stessi, da soli o in compagnia) sono particolarmente in voga. In vacanza, a casa oppure mentre si fa shopping con gli amici: lo smartphone è sempre a portata di mano per una foto. Instagram e Snapchat sono ormai i → media sociali più amati dai giovani svizzeri. In media i giovani hanno 531 contatti su Instagram e 154 su Snapchat (studio JAMES 2018).

Per scambiarsi foto e video i giovani utilizzano spesso anche app di messaggistica istantanea come WhatsApp. Il 97 per cento dei giovani di 12-19 anni utilizza queste applicazioni ogni giorno o più volte alla settimana per chattare con un'altra persona. Tre quarti dei giovani fanno regolarmente foto e video, due terzi amano inviarle con il cellulare. Le ragazze utilizzano le reti sociali più intensamente rispetto ai ragazzi; fanno anche più regolarmente foto o video (86 %, ragazzi: 62 %) e le inviano più spesso (74 %, ragazzi: 54 %). (studio JAMES 2020)

L'immagine del proprio profilo è come un biglietto da visita nei media sociali. Per attirare l'attenzione, spesso è necessario rappresentare in modo perfetto il contenuto del profilo – compreso il proprio corpo. Ma anche chi gestisce un profilo solo per divertimento dovrebbe porsi alcune domande:

  • Vorrei mostrare una foto autentica di me stesso o un'immagine di come vorrei essere? Magari scatto una foto per apparire come il mio idolo?
  • Rielaboro le mie fotografie e o i miei video con appositi programmi per eliminare i difetti oppure le pubblico come sono?
  • Mi mostro in base a ciò che piace ai miei amici o che riflette i dettami degli stereotipi di genere e degli ideali di bellezza della società? Oppure mi presento in modo da rispecchiare la mia personalità, i miei valori e il mio umore del momento?
  • Bisogna mostrarsi sempre felici e senza momenti negativi o si può ogni tanto essere anche insoddisfatti e tristi?
  • Cosa significa per me «essere vestiti in modo appropriato»? Nella vita quotidiana valgono le stesse regole che online?
  • Potrei convivere con l'idea che i miei genitori vedano i miei video e le mie foto? E se si trattasse dei miei insegnanti o del mio capo?
  • Se condivido una foto o un video in pubblico, sono consapevole del fatto che potrei ricevere reazioni negative? Ho un piano di emergenza per questi casi?

Il sessismo in rete

Il giudizio dato a un selfie dipende anche dal sesso della persona che lo posta. La foto in bikini riceverà tendenzialmente commenti dispregiativi, mentre quella di un torso ben formato, percepito come "maschile", attirerà molti più complimenti e ammirazione.. La disparità di trattamento può spingersi fino al punto di insultare una persona di cui è stata diffusa un'immagine erotica senza il suo consenso e non la persona che ha diffuso la fotografia.

 

I giovani hanno una propria definizione di sfera privata. Gli adulti fanno distinzione tra vita lavorativa e vita privata, mentre i giovani tra il proprio mondo e quello dei genitori e degli adulti in generale. Essi vogliono decidere da soli con chi condividere i propri segreti. Ma, pur considerando molto importanti la propria sfera privata e le impostazioni per proteggerla nei media sociali, non sono sempre prudenti per quanto concerne i loro post. Amano infatti provocare, testare gli effetti delle loro azioni e sondare i limiti. Inoltre non sono sempre cauti quando si tratta di accettare l'amicizia di persone sconosciute sulle loro reti sociali. Questo atteggiamento paradossale nei confronti della sfera privata fa parte dell'età giovanile.

 

Gli influencer sono le star della giovane generazione di Internet, gli idoli e nel contempo i modelli di molti bambini e giovani. Grazie alla loro immensa comunità di fan, con i loro video, post o foto pubblicati su Instagram, YouTube, Snapchat o TikTok raccolgono anche milioni di clic e realizzano guadagni consistenti.

Tra gli influencer più noti in Svizzera vi sono atleti di punta, modelle, musicisti, ma anche giovani utenti che si sono fatti un nome semplicemente attraverso la commercializzazione sui media sociali. Soprattutto gli YouTuber girano spesso i loro video a casa, il che crea vicinanza e familiarità.

Tre quarti dei giovani svizzeri hanno almeno una star di YouTube preferita. Gli YouTuber seguiti cambiano a seconda della regione linguistica e nella maggior parte dei casi si tratta di persone dei Paesi confinanti. Tra i preferiti vi sono i video nelle categorie How to, Beauty, Comedy e Games (per esempio i video «Let's Play» → Videogiochi). (studio JAMES 2016)

Le ditte utilizzano gli influencer e i loro canali di media sociali per piazzare i loro prodotti, chiedendo loro di indossare capi di abbigliamento o accessori di sponsor, provare e raccomandare prodotti o commentare videogiochi. Questi affari pubblicitari sono molto interessanti per le imprese, poiché condizionano il comportamento dei bambini e dei giovani in fatto di consumo. Uno studio tedesco (Kommission für Jugendmedienschutz, 2021) mostra che gli adolescenti sono spesso attratti da offerte limitate nel tempo, ma anche da concorsi, codici sconto o dal fatto che il coinvolgimento in una comunità online è possibile solo dopo un acquisto.

I genitori e gli insegnanti fanno quindi bene a parlare con i bambini e i giovani degli interessi economici e del profitto che si nascondono dietro ai loro idoli della rete. Non si tratta però solo di prodotti, ma anche di valori: gli influencer veicolano stereotipi e ideali di bellezza che occorre considerare con spirito critico.

Inoltre, non tutte le comunità di fan sono così grandi come sembra. Da un'analisi svolta dalla SRF sugli influencer di maggior successo è emerso che molti profili di follower sono falsi (→ Fake News & manipolazione). Per 20 dei 115 influencer analizzati, la percentuale dei profili falsi supera persino il 50 per cento. (SRF 2017)

Sempre più bambini diventano vere e proprie star dei social media, attirando così l'attenzione dell'industria pubblicitaria. Uno studio tedesco ha esaminato le star di YouTube più popolari tra i bambini e le famiglie e messo in evidenza i rischi seguenti:

  • i bambini possono sentirsi sotto pressione
  • vengono utilizzati stereotipi sui ruoli
  • la sfera privata dei bambini viene violata → Sicurezza & protezione dei dati
  • i bambini vengono ripresi in situazioni imbarazzanti o sconcertanti
  • le foto con bambini vestiti in modo leggero (p. es. in costume da bagno o in abiti da ginnastica) possono suscitare interessi di natura sessuale tra gli utenti → Sessualità & pornografia
  • dati sensibili (luogo di residenza, posti frequentati nel tempo libero ecc.) permettono di localizzare il bambino → Sicurezza & protezione dei dati.

Infine, ma non per questo meno importante, le immagini filmate suggeriscono una realtà fittizia che i piccoli spettatori prendono come riferimento. (Fonte: studio «Kinder als YouTube-Stars» jugendschutz.net 2019, disponibile in tedesco)

La cultura digitale e i mutamenti sociali sempre più rapidi condizionano i giovani nel loro sviluppo. Il ruolo un tempo detenuto da famiglia e scuola è oggi assunto sempre di più dai media e dalle reti sociali. Questi propongono possibili orientamenti e influenzano il modo di pensare e di agire dei giovani nonché la loro idea di ciò che desiderano essere e di come vogliono organizzare la propria vita. I modelli più importanti per loro non sono quindi più gli adulti che li circondano, bensì gli amici, le star e i loro idoli.

Nell'adolescenza i giovani si pongono continuamente domande quali «Chi sono?» e «Chi voglio essere?» e in questo processo i media esercitano un duplice influsso: da un lato veicolano con i loro contenuti rappresentazioni (apparenti) della realtà, valori e stereotipi e, dall'altro, costituiscono una piattaforma dove potersi mettere in gioco (in particolare attraverso le reti sociali). Qui i giovani possono infatti provare diverse identità e vedere che effetto producono sugli altri (quanti like ottiene una nuova foto, che tipo di commenti vengono postati dagli amici con cui condividono un video, ecc.). Nascono così diverse sfaccettature di un'identità che si ricompone e si sviluppa costantemente. «Posto, quindi sono» significa dunque che la percezione del proprio io e lo sviluppo di valori nascono dal dialogo nel mondo digitale.

Per molte ragazze, «la creazione di materiale fotografico è un aspetto importante nello sviluppo dell'identità sessuale: nuovi tagli di capelli, nuovi outfit vengono fotografati e valutati nel gruppo peer mediante commenti e like. Per contro, i ragazzi si dedicano maggiormente ai videogiochi, in cui possono vivere in prima persona la loro propensione agonistica oppure si lasciano guidare da un video YouTube a quello successivo. [...] I loro modelli su YouTube diventano dei modelli di ruolo e aiutano i ragazzi a sviluppare la loro identità sessuale.» (studio JAMES 2020)

Questo comporta però anche dei rischi: per esempio un selfie postato può suscitare reazioni maligne e offensive (→ Ciberbullismo). Se mancano rapporti nel mondo «reale», si rischia poi di perdersi nei media (→ Dipendenza). Per i giovani che faticano a costruire un'immagine coerente e sana di se stessi, l'utilizzo dei media può portarli verso dei comportamenti narcisistici o a identificarsi e seguire dei modelli problematici (p. es. disturbi alimentari).

Sia nelle pubblicità che sui canali social degli influencer, le fotografie comunicano spesso un’immagine che non corrisponde alla realtà: pelle perfetta, capelli lucenti, linea perfezionata, muscoli sodi, barba regolare e zigomi pronunciati, tutte cose fattibili con applicazioni filtro o grazie a Photoshop. Viene creato così un ideale di bellezza che, sebbene irraggiungibile, è rincorso da molti giovani, i quali vi associano successo e riconoscimento.

In Francia (dal 2017) e in Norvegia (dal 2022) tutte le immagini manipolate o ritoccate vanno segnalate. Quest’obbligo si applica non solo ai media classici e alle pubblicità, ma anche esplicitamente alle reti sociali e agli influencer.

Sono considerati ritocchi per esempio:

  • modifiche alla forma del viso e del corpo (zigomi rialzati, naso rimpicciolito, vita ristretta, cosce smagrite, gambe allungate, seni ingranditi, bicipidi ingrossati, spalle allargate ecc.);
  • modifiche ai connotati (denti, labbra, sopraciglia, ciglia, occhi, taglio di capelli, foltezza o lunghezza della chioma, mascheramento di stempiatura o calvizie ecc.);
  • trucco digitale;
  • correzione della pelle (cancellazione di macchie epatiche, rughe, lentiggini, nei, acne, cellulite, smagliature ecc. o cambiamento del colore della pelle).

L’immagine del proprio corpo si compone di quattro aspetti (Promozione Salute Svizzera):

  1. come percepiamo noi stessi, cioè l’immagine che abbiamo del nostro corpo, che magari non corrisponde affatto alla realtà;
  2. come ci sentiamo con il nostro corpo, quanto siamo soddisfatti del nostro aspetto, delle singole parti del corpo o del nostro peso;
  3. cosa pensiamo di noi stessi in base ai sentimenti legati alla percezione del nostro corpo. Qui entrano in linea di conto le convinzioni su come si dovrebbe apparire o su cosa è considerato bello (p. es. gli addominali a tartaruga);
  4. insomma come ci comportiamo, in particolare se non siamo soddisfatti del nostro aspetto. Evitiamo, per esempio, di andare in piscina? Andiamo spesso in palestra?

Un’immagine positiva del proprio corpo è importante per la salute fisica e mentale. Le persone che sono soddisfatte di se stesse sviluppano un’autostima equilibrata, trattano il proprio corpo con cura e mettono in discussione gli ideali di bellezza dettati dalla società e dai media. Il movimento «Body Positivity» promuove un messaggio che si allontana dagli ideali correnti di conformismo per andare verso una comprensione più diversificata della bellezza, ponendo al centro l’unicità individuale.

L’industria pubblicitaria promuove ancora oggi (con poche eccezioni) un ideale di bellezza unilaterale. Ma le foto, i poster e gli annunci pubblicitari non sono gli unici a essere pesantemente manipolati: anche nei media sociali si trovano miriadi di fotografie ritoccate.

Questa disorsione della realtà dei media ha un influsso negativo sulla percezione del corpo da parte degli adolescenti, che a causa della pubertà sono già eccessivamente critici nel giudicare il proprio corpo. Scorrazzare per i media sociali può dunque portare i giovani a sentirsi insoddisfatti del proprio aspetto e a considerare la propria vita banale, il che fa calare la loro autostima. In casi gravi ciò può indurre depressione, tendenze suicide o paure. Nel quadro di uno studio tedesco si è per esempio rilevato che, tra i giovani che abusano dei media sociali, uno su tre presenta sintomi di depressione (DAK 2018). Tuttavia viene anche precisato che probabilmente i giovani psichicamente labili tendono a trascorrere più tempo nelle reti sociali per non sentirsi soli e isolati. Non è dunque possibile spiegare in modo esaustivo il rapporto causa-effetto. Varie ricerche concordano però sul fatto che esiste un’interazione amplificante e dunque pericolosa per la salute.

Il termine inglese gender, traducibile in italiano con «genere», indica la caratterizzazione sociale, vissuta e percepita di maschile e femminile, in opposizione a quella biologica (cui ci si riferisce con il termine «sesso»), che viene definita alla nascita in funzione delle caratteristiche fisiche (fonte: Genderdings.de). Si tratta della percezione propria specifica del genere, dell’autostima a essa connessa e della conseguente serie di ruoli e aspettative non innati, bensì modellati su una concezione culturale e sociale e, pertanto, mutevoli.

I media e la cultura digitale esercitano una grande influenza sui bambini e sui giovani. Essi rappresentano infatti un punto di riferimento in un mondo complesso e offrono opportunità di identificazione per lo sviluppo della propria personalità. I modelli di genere divulgati dai media sono però spesso stereotipati, in particolare nelle pubblicità, nei video musicali, nei videogiochi e nei film pornografici. I ragazzi sono presentati come indipendenti, palestrati e dominanti, le ragazze come sensuali, bisognose di protezione e fragili. Da diversi studi è emerso che questo tipo di stereotipi di genere si insinua già a partire dall’età di 10 anni, portando a una percezione distorta. (Global Early Adolescent Study 2017).

Foto di palestre o in bikini, post con consigli per l'alimentazione e l'allenamento, diari per la perdita di peso: proprio sulle reti sociali vengono propagati presunti ideali di bellezza, che possono influenzare i giovani nella percezione del proprio corpo. La situazione si fa problematica quando l'esortazione a diventare più magri o più muscolosi diventa un pericolo per la salute, per esempio a causa di disturbi alimentari come l'anoressia e la bulimia o di un'esagerata mania per il fitness.

Promozione Salute Svizzera ha intervistato giovani di età compresa tra i 13 e i 16 anni sull'immagine che hanno del proprio corpo e constatato quanto segue: più i giovani riescono a proteggersi dalle immagini mediali, più sono soddisfatti del proprio corpo (2015/2016); i ragazzi desiderano soprattutto essere più muscolosi; più della metà degli intervistati sarebbe così più soddisfatta del proprio corpo; nella Svizzera tedesca nove giovani su dieci fanno dunque allenamenti di muscolazione, mentre nella Svizzera romanda la quota è del 56 per cento; tra le ragazze continua a dominare l'ideale di magrezza, ma anche tra di loro si osserva una tendenza alla palestra e a un corpo scolpito; tra le giovani intervistate, sei su dieci nella Svizzera tedesca e una su due nella Svizzera francese si considerano troppo grasse e il 36 per cento vorrebbe anche avere più muscoli.

Online, queste tendenze si possono vedere ad esempio su Instagram, Pinterest o Tumblr: nell'ambito del fitness, si creano grandi comunità a partire da hashtag come #fitspo, #fitspiration, #instafit, #nopainnogain ecc. E mentre qualche anno fa i disturbi alimentari venivano esaltati come ideali di vita principalmente su siti Internet pro-ana (a favore dell'anoressia) e pro-mia (a favore della bulimia), oggi le giovani si incitano a essere il più magre possibile attraverso foto e gare, con hashtag come #thighgap, #a4waist o #collarbonechallenge: misurano lo spazio tra la parte interna delle cosce, guardano se la loro vita sia abbastanza sottile da essere nascosta dietro un foglio A4 o fanno a gara per vedere chi riesce a inserire il maggior numero possibile di monete o simili nell'incavo della clavicola. Le ragazze entrano in contatto tra loro attraverso i profili e formano poi gruppi chiusi (p. es. su WhatsApp) in cui si incoraggiano a perdere peso e si scambiano consigli dietetici. Molto spesso viene esercitata anche una certa pressione: chi non raggiunge i propri obiettivi subisce attacchi diretti o viene escluso dal gruppo. Inoltre, non è sempre chiaro chi si celi dietro un determinato profilo.

Secondo gli esperti, si può osservare un fenomeno di «sexting legato all'anoressia» (→ Sessualità & pornografia), dove uomini sotto falsa identità incoraggiano giovani ragazze a perdere peso e le spingono a pubblicare foto. Inoltre ci sono uomini che si presentano su Internet come cosiddetti «coach pro-ana» o pro-anoressia. Cercano contatto con persone singole o gruppi con la promessa di aiutare a perdere peso. Stabiliscono poi disposizioni rigorose (p. es. quante calorie possono essere consumate al massimo in un giorno) ed esigono fotografie come prova del rispetto delle regole. Sfruttano quindi la loro posizione di potere per pretendere sempre di più, come ad esempio foto a sfondo sessuale o video di punzioni autoinflitte.

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A cosa prestare attenzione?

  • Le immagini in rete non corrispondono sempre alla realtà: spesso vengono rimaneggiate o costituiscono una scelta degli aspetti e dei momenti più belli.
  • È necessario tenere sempre a mente questo aspetto, in particolare quando si vedono una foto o un video particolarmente belli, che magari suscitano persino invidia.
  • Sperimentare con il modo di presentarsi e mettersi in scena è divertente. Ma occorre sempre chiedersi: sono davvero io? Questa rappresentazione mi corrisponde? Che effetto desidero produrre sugli altri?
  • A tale proposito può essere utile porsi da un altro punto di vista: cosa pensano i miei amici, la mia famiglia e altre persone quando vedono le mie immagini?
  • Le immagini del profilo e i selfie rispecchiano sempre anche una determinata concezione del mondo trasmettendo spesso senza riflettere una visione tradizionale dei ruoli di genere. Anche in questo caso occorre chiedersi: desidero davvero che mi si veda così?
  • Anche trovare il proprio autentico stile è divertente.
  • Chi carica in rete foto o video di sé senza riflettere o prestare la dovuta attenzione corre il rischio di cadere vittima di stalking, discorsi d'odio o ciberbullismo.
  • Chi mette in mostra tutta la sua vita perde la propria sfera privata e rischia che qualcuno abusi dei suoi dati personali.
  • È raccomandabile fare regolarmente ordine nel proprio profilo e cancellare contenuti imbarazzanti o che possono suscitare reazioni sgradevoli. Bisogna però sempre ricordare che spesso una volta caricati in rete, i contenuti sono quasi impossibili da cancellare. Pertanto è sempre meglio riflettere a priori se sia davvero il caso di postare un'immagine.
  • Il confronto sociale in Internet e il costante scrutare mondi mediali apparentemente perfetti possono portare a problemi di autostima e di conseguenza a disturbi dell'alimentazione, depressione, pensieri suicidi o persino al suicidio vero e proprio oppure rafforzare tali tendenze.
  • Chi ha questo tipo di pensieri dovrebbe rivolgersi ad ogni costo a una persona di fiducia o cercare aiuto (in forma anonima) → Ulteriori informazioni utili

Attenzione

Le immagini in rete sono spesso «messe in scena» e abbellite.

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Cosa possono fare i genitori?

In generale occorre accompagnare gli adolescenti nella loro ricerca di riconoscimento, di autorappresentazione e di relazioni appaganti sulle reti sociali.

  • Incoraggiate i vostri figli alla riflessione: come ci si vuole presentare in rete? Che effetto si desidera produrre con le proprie foto o i propri video?
  • Spiegate ai vostri figli che non è solo l'aspetto esteriore ad attrarre gli altri, ma anche il carisma, l'umorismo, il fascino e gli interessi comuni. L'autenticità è sempre preferibile all'artificialità. 
  • Discutete con i vostri figli di cosa li distingue dagli altri, quali sono le loro qualità e i loro talenti. Ciò li aiuterà a rafforzare la propria autostima. 
  • Chiedete ai vostri figli in quali star di Internet si identificano e qual è il loro ideale di bellezza. 
  • Incoraggiate i vostri figli a confrontarsi con le persone che li circondano invece che con profili messi in scena per far credere in una vita perfetta. 
  • Rendete i vostri figli consapevoli del fatto che nella vita ci sono anche punti deboli e momenti meno perfetti. 
  • Spiegate ai vostri figli che devono rivolgersi a una persona di fiducia se dubitano di se stessi, hanno l'impressione di essere troppo grassi o brutti oppure credono che gli altri siano migliori in tutto.
  • Discutete con i vostri figli degli stereotipi di genere (p. es. ragazza carina, indifesa e sensuale e ragazzo forte, sicuro e sportivo), del perché questi emergano con tanta insistenza nelle foto dei profili e del come possano essere cambiati. 
  • Non prendere tutto per oro colato: spiegate ai vostri figli che non tutto ciò che viene pubblicato in rete corrisponde al vero e che molti contenuti sono ritoccati.
  • Aiutate i vostri figli ad affinare la loro consapevolezza del fatto che occorre considerare i contenuti mediali con una certa distanza e spirito critico.
  • Spiegate ai vostri figli a cosa fare attenzione con i selfie e all'importanza di evitare di farsi foto in pose imbarazzanti o erotiche → Sessualità & pornografia
  • Rendete i vostri figli attenti al fatto che ogni immagine può essere copiata, rimaneggiata o divulgata all'infinito e che una volta in rete non può più essere cancellata. La parola d'ordine è dunque: proteggere la sfera privata! → Sicurezza & protezione dei dati.
  • Ricordate ai vostri figli che l'immagine del profilo è sempre pubblica e può dunque essere vista da chiunque (anche dalle persone che non fanno parte della rubrica degli amici).
  • Illustrate ai vostri figli rischi quali insicurezza, dipendenza dai like, stalking, bullismo e abuso dei dati personali.
  • Raccomandate ai vostri figli di fare regolarmente ordine nel loro profilo e di cancellare contenuti imbarazzanti o che possono suscitare reazioni sgradevoli.
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Ulteriori informazioni utili

  • Servizi di conulenza per giovani:
    • 147 – Piattaforma e centro di consulenza di Pro Juventute
    • feel-ok.ch – Rete della Fondazione svizzera per la saluta RADIX (in tedesco)
  • Video RV «Realtà mediale» di Giovani e media
  • Video «Body Evolution» per scoprire l’effetto di photoshop e riflettere sull’ideale di bellezza che ci viene proposto 

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